Ornella, mia madre, è una donna minuta, ma caparbia. Dotata della grinta necessaria che le permette di fare le cose a modo suo, anche di rivoluzionare la propria vita. E’ così che nel 2001 lascia la sua attività di allora per realizzare un sogno nel cassetto, Colle Regina. Il suo contatto con la natura è profondo e la terra il mezzo attraverso cui esprimere sé stessa; i suoi animali e le vigne sono per lei terapeutici. Io figlia dell’entusiasmo sono arrivata al vino per passione. Mi piace proprio tutto del vino, i colori, gli aromi, i profumi e ricordi che questi lasciano. Le storie che ogni calice potrebbe raccontare.
La cantina, il mio spazio felice, in cui tutto si crea, con pazienza, dedizione e profondo rispetto.
La nostra è sicuramente una storia generazionale, ma di visione. Iniziata da Nonno Aldo, colui che ci ha fatti innamorare di quel fazzoletto di terra inerpicato in cima alle colline di Col San Martino, le nostre Rive. Lo ricordo così, nella sua cantina di casa, la “caneva” così la si chiamava, ad imbottigliare fiaschi con passione e precisione certosina. Uomo decisamente solido e fermo, ma con uno spirito di condivisione unico, nessuno se ne andava dalla sua cantina a bocca asciutta.
Da quel fazzoletto di terra la visione si è espansa, si è creato un progetto, è nata un’identità. Nel 2007 è iniziata la stimolante avventura della fattoria didattica e nel 2016, fiduciosi, abbiamo accettato la sfida di coniugare il patrimonio della nostra terra il Valdobbiadene Superiore DOCG e varietà resistenti. Tema che ci sta incredibilmente a cuore e che mi ha permesso di scoprire un mondo di conoscenze e persone trasportate dai nostri stessi valori.
E’, anche oggi, per noi un punto di partenza!

Mi auguro che la nostra cantina sia così come da bambina vedevo quella di mio nonno, sincera, piena di passione e dove nessuno esce a bocca asciutta!